È passato un anno dall’inizio di questa guerra contro la pandemia che ci ha colto tutti di sorpresa e ha completamente travolto le nostre vite e il nostro modo di lavorare.
Stiamo vivendo, in questo momento sulle montagne russe delle buone notizie (l’arrivo del vaccino) e delle notizie poco rassicuranti (variante inglese, disorganizzazione nella vaccinazione), stiamo vivendo fasi di grande speranza ”ne siamo quasi fuori” e di abbattimento “non ce la faremo mai”.
Non vogliamo sembravi troppo ottimisti, ma noi crediamo che siamo, davvero, all’ultimo miglio di questa dolorosissima vicenda umana che ha travolto tutto il mondo.
Se siamo arrivati fin qui vuol dire che abbiamo avuto il coraggio necessario per affrontare tutto: privazioni, solitudine, paura, dolore. Diciamocelo che siamo stati bravi e diciamoci anche che siamo pronti a un futuro che deve, per forza, essere migliore e diverso, che siamo pronti al cambiamento e che siamo pronti a vivere una vita più equilibrata.
Non sappiamo se si ripeterà il fenomeno nel bene e nel male de les années folles, degli anni ’20 (dopo la terribile “spagnola” in cui morirono almeno 50milioni di persone), con tutta l’innovazione che ha portato nell’arte, nella letteratura, nella musica, nella moda, ma anche con tutto il conseguente sfrenato consumismo. Non sappiamo che cosa esattamente accadrà, ma a costo di sembrarvi eccessivamente fiduciosi nel futuro, crediamo che ci sarà davvero un nuovo Rinascimento non solo delle nostre vite, ma soprattutto delle nostre coscienze.
Buona Pasqua a tutti noi!