Tutta l’Italia unita, addolorata, speranzosa del miracolo. In questo momento in cui non è andato proprio tutto bene, in cui non ci siamo svegliati migliori, siamo tutti uniti intorno ad un letto in cui giace un uomo, un grande uomo che con la sua umiltà, ma soprattutto con la sua capacità di risorgere, ci ha insegnato tanto.
Ed è una lezione che tutti riconosciamo: ci ha insegnato la vera capacità di essere chi vogliamo. Di fronte a lui non ci sono scuse, non ci sono: avrei potuto fare, avrei potuto dire; non c’è spazio per le scuse, di fronte a lui siamo tutti piccoli e senza alibi.
E ancor di più adesso che siamo tutti ad una ripartenza dolorosa, faticosa, impegnativa, sconosciuta, ancora di più la sua lezione è importante!
Il momento è difficile! Stiamo tutti arrancando, cercando il passo giusto per riprendere la vita quotidiana, anche se non proprio normalissima, ma almeno simile a prima; stiamo riprendendo il lavoro, ancora in parte smart, ancora in parte strano. Che cosa dobbiamo fare? A chi ci dobbiamo ispirare? Crediamo che lui sia una fonte di ispirazione incredibile. Non sappiamo se si riprenderà, non sappiamo se tutto, anche per lui, non andrà proprio bene, ma sappiamo quello che ci ha insegnato: si va avanti!
Dobbiamo mettere coraggio, energia, voglia di rinascere, voglia di lottare al centro delle nostre vite e al centro delle nostre aziende!
Dobbiamo avere il coraggio di non trovare scuse, di guardare la realtà con obiettività, avere il coraggio di scegliere strade non battute, di essere i pionieri di questo nuovo tempo.
Dobbiamo ispirarci alla sua voglia di vivere, di gioire di tutto, di imparare di nuovo a camminare per essere adeguati a questi tempi e per dire tutti: uomini e aziende “Ce l’abbiamo fatta!”