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Nella direzione della Felicità

da | Ott 28, 2024 | La Bussola

Lavoro e Felicità: un binomio possibile?

L’etimologia della parola “lavoro” racconta tanto sulle origini del concetto e dello scenario associato a questo termine. Deriva dal latino labor, che significa fatica, sofferenza. In altre lingue europee, come il francese (travail) e lo spagnolo (trabajo), il significato resta legato a concetti di dolore e difficoltà. Anche in tedesco, Arbeit evoca servitù. Lavorare, quindi, è storicamente associato a sforzo e sacrificio. Ma oggi, possiamo davvero permetterci di vedere il lavoro solo come una fatica?

Lavoro e Felicità: un connubio indispensabile

Nonostante la riduzione progressiva delle ore lavorative rispetto a qualche secolo fa, e all’attuale sporadica sperimentazione della settimana lavorativa di quattro giorni, il tempo che trascorriamo al lavoro rimane significativo. Gran parte delle nostre giornate è incentrata sul lavoro e sugli spostamenti ad esso legati. L’incidenza del tempo di lavoro sul “tempo di vita” ci restituisce la misura di quanto sia cruciale che questo tempo sia produttivo e fonte di soddisfazione personale e professionale. Di quanto sia poco realistico dissociarlo dalla felicità personale. Recenti studi e ricerche dimostrano che lavoro e felicità possono convivere, e anzi, la felicità può essere trovata proprio nel contesto lavorativo.

Walter Rolfo, nel suo libro Le aziende felici lo fanno meglio, sostiene che la felicità al lavoro dipende dalla gestione consapevole del tempo e dal coinvolgimento attivo dei dipendenti. Quando i lavoratori partecipano a un progetto comune, si sentono valorizzati e parte integrante dell’azienda, e questo si traduce in benessere e produttività.

Secondo il World Happiness Report, la felicità è strettamente legata al raggiungimento degli obiettivi professionali. Per molte persone, il lavoro non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere, ma anche uno strumento per esprimere talenti e passioni personali. Questo è un aspetto che le aziende non possono ignorare, perché il benessere dei dipendenti si riflette direttamente nel successo aziendale.

Il ruolo dei leader nella Felicità dei dipendenti

I leader aziendali hanno un ruolo fondamentale nel creare un ambiente di lavoro che favorisca la felicità. La Generazione Z, in particolare, ha aspettative molto diverse dalle generazioni precedenti. Cresciuti in un contesto dove sono stati costantemente guidati, i giovani lavoratori oggi cercano lo stesso tipo di attenzione e cura sul posto di lavoro.

Rolfo sottolinea che i leader devono trasformarsi in “tutori” che ascoltano e guidano i giovani dipendenti, creando un ambiente di lavoro sicuro e stimolante. I capi che si assumono questo ruolo non solo promuovono un clima positivo, ma favoriscono anche la produttività e la fedeltà dei lavoratori all’azienda.

Un esempio di questa evoluzione è l’introduzione del ruolo del Chief Happiness Officer in diverse aziende. Questa figura si concentra sul benessere dei dipendenti, cercando di creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Numerose ricerche confermano che dipendenti felici sono più produttivi, e questo si traduce in vantaggi economici per l’azienda.

La Felicità parte da noi: responsabilità personale e scelte consapevoli

La felicità è una scelta che inizia da noi stessi, dalla consapevolezza delle nostre azioni e delle responsabilità che ci assumiamo. Costruire la felicità, soprattutto in ambito lavorativo, non significa attendere le circostanze esterne più favorevoli, quanto piuttosto orientare i nostri pensieri e il nostro comportamenti verso la creazione di un ambiente armonioso. Il contributo personale è fondamentale per trasformare il luogo di lavoro in uno spazio dove tutti possano prosperare.

Come sottolinea Umberto Galimberti nel libro Dialogo sul lavoro e la felicità, la felicità è una forma attiva e va cercata anche nel contesto lavorativo. Il lavoro dovrebbe essere allineato alle passioni e vocazioni personali, in modo che diventi fonte di benessere. In altre parole, la felicità sul lavoro è una scelta consapevole, che richiede impegno e attenzione.

Marta Casonato, psicologa, suggerisce alcune tecniche semplici ma efficaci per aumentare la felicità sul posto di lavoro, come mantenere ordine alla propria postazione, fare pause regolari e celebrare i propri successi. Questi piccoli gesti, se adottati quotidianamente, possono migliorare il clima lavorativo e la motivazione personale.

Il ruolo della felicità nel successo aziendale

Numerose aziende hanno già compreso l’importanza della felicità come fattore chiave per il successo. La gestione della felicità in ufficio non solo migliora la produttività, ma aiuta anche a trattenere i talenti e a creare un senso di appartenenza. Le aziende che pongono il benessere dei dipendenti al centro della loro strategia vedono aumentare il livello di soddisfazione generale, e questo si riflette positivamente anche sui risultati economici.

Conclusione: Lavoro e Felicità sono compatibili?

Anche se l’etimologia della parola “lavoro” ci ricorda la fatica e il sacrificio, nel mondo di oggi il lavoro non deve essere percepito solo come una fonte di stress. Con il giusto approccio, il lavoro può diventare uno strumento per la realizzazione personale e per il benessere collettivo.

I leader aziendali hanno un ruolo cruciale nel creare un ambiente che favorisca la felicità dei dipendenti, soprattutto per le nuove generazioni. Attraverso una guida attenta e un approccio collaborativo, è possibile trasformare il lavoro in un’opportunità di crescita e soddisfazione. La felicità è una scelta consapevole, che va costruita giorno per giorno, e il lavoro può diventare un potente alleato in questo percorso.

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